lunedì 14 dicembre 2015

Spostare il bagno in una ristrutturazione - interior design

Ci stiamo occupando della ristrutturazione di un appartamento di 39 mq degli inizi del secolo scorso  in cui è stato previsto di spostare il bagno dal soggiorno alla camera da letto. Il problema in questo caso è la distanza dalla colonna di scarico condominiale (posizionata in prossimità della finestra più piccola del soggiorno): 5,41 m molto impegnativa per ottenere la giusta pendenza. L'impresa contattata dai clienti aveva previsto di alzare tutti i pavimenti in modo da risolvere il problema. Noi invece abbiamo proposto di posizionare il tubo di scarico che raccoglie tutto le utenze del bagno lungo la parete di confine con l'appartamento vicino laddove è collocata la cucina e la libreria: si sarebbe realizzato un cassonetto alto al massimo 10 cm che poteva essere posto sotto le basi della cucina e poteva essere incorporato nella adiacente libreria. La pendenza sarebbe stata garantita con l'uso dei sanitari sospesi.
Fortunatamente il sottofondo alto 12 cm ha permesso che tutto il sistema fosse incassato a pavimento.
Il bagno è stato realizzato riducendo la camera a 305 cm di lunghezza comunque comoda per un letto (con un letto matrimoniale largo 180 cm ci sono più di 60 cm per parte). Al suo interno la profondità di 156 cm ha imposto l'uso di sanitari compatti (profondi 50 cm) e lavabo contrapposto (39/50 cm) in modo da avere un passaggio minimo di 56 cm che rende l'ambiente praticabile. 
La parte finale del bagno è stata prevista con una zona doccia e un vano per lo scaldasalviette e gli asciugamani. Essendo profondo come la doccia (75 cm) risultava poco praticabile: è stato diviso così in due parti lasciando una nicchia a servizio della camera da letto.
Sopra al lavandino oltre allo specchio è stata prevista una finestra per fare entrare la luce naturale.







domenica 29 novembre 2015

Rifacimento intonaci cascina

Abbiamo collaborato con l'arch. Fasoli nella ristrutturazione di una cascina con annesso fienile a Caidate di Sumirago in provincia di Varese. La cascina risale al 1876 e gli intonaci esterni dove possibile sono stati recuperati come gli altri elementi del fabbricato.
Qui di seguito le operazioni che sono state eseguite da De Feudis restauri: "iniziando con la delimitazione e la rimozione manuale di intonaci cementizi applicati in varie epoche, si è potuto riportare la traspirabilità naturale delle pareti risarcendole con intonaci di calce naturale ed inerti selezionati tonalizzati secondo le indagini stratigrafiche eseguite in precedenza.
Gli intonaci originali si presentano in toni caldi tipici delle cascine lombarde, composti da materie povere e facilmente recuperabili in loco, come calce aerea ed inerti non particolarmente selezionati e puri aventi un tono caldo (argilloso).
Detti intonaci sono stati puliti tramite una soluzione di carbonato d’ammonio e integrati con risarciture meticolose utilizzando mescole di calce naturale ed inerti tonalizzanti selezionati.
Il consolidamento sottocorticale è stato eseguito tramite iniezioni di mescole specifiche a base di calce leggermente idraulica, che ha riportato la stabilità degli intonaci.
Il consolidamento corticale tramite nebulizzazione di silicati di potassio ha fermato la disgregazione dell’intonaco.
Tramite velature a base di calce e terre naturali si è ripristinata la visione d’insieme delle cromie tra gli intonaci originali e gli intonaci a base di calce rifatti ad imitazione dell’originale.
È stata fatta particolare attenzione per riproporre o integrare alcuni particolari colorati di pareti e decorazioni, povere ma tipiche delle cascine ottocentesche, utilizzando acquarelli a base di calce e terre naturali colorate.
I muri di confine particolarmente rimaneggiati con intonaci cementizi sono stati oggetto di un intervento più radicale tramite:
-    rimozione totale degli intonaci cementizi;
-    intonacatura tramite un ciclo di fondo con rinzaffo antisale;

-    finitura in intonaco a monostrato composto da calci naturali, aggregati di  marmo colorato selezionato e sabbie silicee con curva granulometrica di grossa sezione, stesi in andamento, dilavati e risciacquati con spazzole morbide e spugne riportando in evidenza gli inerti".




domenica 22 novembre 2015

Il layout di progetto

Il layout di progetto rappresenta la prima fase dell'intervento di ristrutturazione. Viene preceduto dal rilievo dell'immobile che serve ad avere un'immagine più dettagliata di quanto non siano le piantine catastali o gli schizzi planimetrici forniti eventualmente dal cliente.
Il layout di progetto - il termine significa impaginazione - fornisce le basi per il futuro intervento ed è una pianta del progetto di massima seguita preferibilmente da uno schizzo o da un render.
Noi come studio Gk architetti diamo sempre più di due alternative in modo da verificare tutti i possibili scenari e non dare adito a frasi come "e se avessimo fatto così?". C'è da dire che siamo in pochi a fare così anche perchè molti colleghi preferiscono dare solo la soluzione che ritengono più valida esteticamente.
Nelle piante del progetto di massima poi, preferiamo inserire sempre l'arredo in modo da avere più chiara la distribuzione e il valore degli spazi. Il cliente sceglie quindi la soluzione che più si addice alle sue richieste e se ha qualche modifica da fare la si studia e si arriva quindi al progetto definitivo che sarà oggetto del capitolato di spesa.
E' la fase nella quale si può già capire il valore del professionista perchè da questo lavoro emergono le soluzioni che riesce a dare alle esigenze del cliente e ai problemi connessi alla tipologia degli ambienti. 

 Esempio di layout


domenica 15 novembre 2015

Consolidamento solai lignei

L'intervento fa parte di un progetto di restauro e ristrutturazione di una cascina nel varesotto risalente al 1876 formata da due corpi di fabbrica disposti a L (l'abitazione delle maestranze e il fienile/ricovero per gli animali con a fianco l'abitazione del mezzadro). I solai in legno fatti da travi principali e assito soprastante in legno sono stati consolidati riducendo il più possibile il carico sulla struttura esistente. Di solito infatti si fa una soletta armata collegata alle murature da un cordolo perimetrale e alle travi sottostanti tramite connettori di acciaio per farla partecipare staticamente alla struttura esistente.
In questo caso invece per ragioni statiche è stata impiegata la lamiera grecata ad aderenza migliorata (grazie alle bugne presenti nella parte superiore che aumentano l'aderenza con il calcestruzzo) spessa 7,5 cm sulla quale è stata posata la rete elettrosaldata da 20x20 cm sp. 8 mm.
A completamento è stato fatto un getto spesso 4,5 cm di calcestruzzo Rck 40.
Lo spessore del pacchetto risulta così di 12 cm.


















lunedì 2 novembre 2015

Realizzazione - Il capitolato

Quando si entra nella fase esecutiva della ristrutturazione il capitolato riveste una funzione fondamentale.
E' un contratto in cui devono essere specificate nel dettaglio tutte le lavorazioni. Infatti se non si hanno operai di fiducia e si deve fare una selezione fra più soggetti avere un testo scritto correttamente è molto importante perchè è in quel momento che il cliente ha "in pugno" l'impresa e può contare su un buono sconto (che non deve essere eccessivo in quanto segno di poca serietà).
E' sempre meglio, soprattutto nel caso della quantificazione ad esempio dell'impianto elettrico, allegare al capitolato il disegno del progetto di massima con indicate le prese, i punti di accensione e i punti luce con faretti, applique etc. fatte con la pianta arredata. Quando si arriva all'esecuzione infatti le possibilità di aumento del costo dell'impianto sono enormi (alcune imprese contano negli extra le singole prese che non rientrano secondo loro nel preventivo). In questo caso il disegno salva se fatto in maniera molto precisa dal momento che è chiaro quello che si desidera.
Per quanto riguarda il resto del capitolato se non si segue lo schema ufficiale redatto dalla Camera di Commercio della regione di appartenenza (adatto più alle opere pubbliche) lo schema è sempre quello di mettere come prime voci quelle delle demolizioni, poi le nuove costruzioni dei tavolati e dei pavimenti e per finire gli impianti (elettrico, idrico sanitario e se previsto l'impianto di condizionamento) e le assistenze.
Per l'impianto elettrico ho già detto in precedenza. Per l'impianto idrico sanitario bisogna specificare il tipo di materiale che si utilizza e soprattutto il punto idrico : water, bidet, doccia, vasca, lavello cucina etc. ogni elemento è un punto idrico (che comprende collegamento con tubazione e montaggio di sanitari e rubinetteria) e va specificato.
Poi se si acquista, ad esempio, una nuova cucina è opportuno mettersi d'accordo su chi fa gli allacciamenti (di cappa, scarichi etc) e specificarlo nel capitolato in modo da non avere aumenti imprevisti.
E' utile infine chiudere il capitolato con la seguente frase:
"Tutte le opere si intendono realizzate secondo la modalità "chiavi in mano", ovvero complete e pronte per l'uso. Inoltre devono essere eseguite a regola d'arte, con i migliori materiali e devono essere conformi alla vigente legislazione". 
Infatti ci è capitato che, durante un lavoro, quando abbiamo consegnato il testo in excel all'impresa per avere i prezzi, quella frase era stata cancellata. Perciò sarebbe meglio o dare la copia cartacea o dare il file pdf che non si può modificare.  
La raccomandazione finale è quella di non fare riscrivere e modificare il vostro capitolato. Se ci sono delle voci in più che non avete inserito è meglio che l'impresa le scriva e le prezzi alla fine del vostro testo. Il rischio infatti è che modificando il testo le imprese più furbe omettano dei particolari che possono essere a lavori in corso fonti di spese addebitate.
Buona fortuna!


  

lunedì 5 ottobre 2015

Eventi - Water design milano

Venerdì c'è stata la serata inaugurale del Water design che da Bologna quest'anno si è spostato a Milano al castello sforzesco. Sono state presentate le installazioni di 4 grandi studi di architettura e design: Citterio & partners,  Patricia Urquiola, Ferruccio Laviani e Piero Lissoni. L'installazione più suggestiva è  senza dubbio quella di Citterio collocata nella corte Ducale. Anche se lontana dal concetto di sostenibilità degli altri allestimenti, punta sull'evocazione di suggestioni che porta ad esempio la nebbia provocata dalle nebulizzazioni e il suo riflesso sull'acqua della vasca.  Anche una sapiente illuminazione sia sulla nebulizzazione sia con l'uso delle raffinate lampade Ipsos (Flos) collocate ai bordi della piscina, crea un effetto veramente piacevole.
Le altre installazioni, sistemate nel Cortile della Rocchetta, affrontano invece il tema dello spreco e del recupero dell'acqua. Sono alimentate tramite tubi di colore blu (quelli arancio e grigio sono per le acqua usate) dall'acqua fitodepurata grazie al giardino allestito da Green Italia Network al centro del cortile che rigenera anche le acque saponose. Urquiola punta sul consumo di acqua  e la sua depurazione nei locali della casa più interessati - cucina e bagno- con l'uso di vistosi serbatoi, Lissoni evidenziando esteticamente i percorsi dell'acqua "capace di uscire dai labirinti" e Laviani evidenziando la possibilità di recuperare l'acqua da doccia e lavandino per gli scarichi del wc attraverso piante decontaminanti che hanno anche un effetto glam.
A completare la scenografia l'uso delle splendide lampade "Battery" di Kartell (design Ferruccio Laviani) in metacrilato che, avendo all'interno una batteria ricaricabile che offre una durata di 8 ore, possono essere spostate con grande facilità e sono ideali per bar / ristoranti o per dare effetto al giardino di casa. 



Lampada Battery di Kartell 


 Citterio-Viel
Clear sweet fresh water  



Giardino centrale corte della Rocchetta
Green Italia Network


Piero Lissoni
Waterway




Patricia Urquiola
casAcqua



Ferruccio Laviani
GlamRecycling













domenica 27 settembre 2015

City pavilion - piazza duca d'aosta

Ieri sera sono andato ad una festa nel padiglione cinese in piazza duca d'Aosta realizzato e collocato davanti alla stazione centrale durante il periodo dell'Expo per promuovere gli scambi fra aziende cinesi e italiane. Realizzato dagli architetti Vudafieri e Saverino, è una costruzione molto "leggera e aerea" resa tale dall'uso di sottili profili in ferro per la struttura dalle facciate vetrate e dalla giusta illuminazione. Caratterizzato da un tetto a pagoda in legno lamellare è diviso in tre zone per complessivi 360mq: lo showroom, l'area living per gli incontri di rappresentanza e il ristorante. Le pareti in vetro perimetrali ospitano anche i display della comunicazione e sono caratterizzati nella zona ristorante da uno screen di profili in ferro che fanno da privacy. Gli arredi interni sono MDF, le luci sono Guzzini e le porte Lualdi. Il padiglione è facilmente smontabile e sarà portato in Cina e in giro per il mondo. 


















venerdì 18 settembre 2015

Eventi - Rimadesio

Siamo andati all'evento organizzato da Rimadesio nel nuovo negozio di via Visconti di modrone a Milano e
siamo rimasti molto colpiti dall'architettura dello spazio.  Progettato dall'architetto Bavuso che si occupa del design dei prodotti Rimadesio occupa 800mq in un palazzo settecentesco e ripropone lo stile dell'azienda.
Gli interni sono principalmente in cemento spazzolato intonaco grezzo e metallo con un design rigoroso sottolineato anche dalla luce che ne accentua la geometria. Distribuito su due livelli (piano terra e piano interrato), è caratterizzato da una scala in metallo molto minimale resa aerea dalle lame di luce sotto e a lato dei gradini. Al centro del negozio uno spazio vuoto che permette di dare luce al livello interrato.