domenica 9 settembre 2012

Francia e architettura - Mentone - Museo Jean Cocteau

E' stato appena completato il museo Jean Cocteau a Mentone. Ottima occasione per fare un saltino nella cittadina della costa azzurra a confine con l'Italia dato che eravamo in vacanza a Nizza.
L'edificio anche a detta del suo autore (il francese Rudy Ricciotti) si inserisce nel contesto urbano mentonese con rispetto nei confronti dei vicini edifici; è collocato ai piedi della città vecchia davanti all'antico bastione sul mare che ospita il primo museo Cocteau aperto nel 1966 a tre anni dalla morte dell'artista che ne aveva curato la realizzazione. L'edificio di Ricciotti alto 2 piani di cui uno interrato, si inserisce con discrezione nel tessuto urbano lasciando libero lo spazio davanti al vecchio mercato che diviene una sorta di "sagrato" circondato da giardini e ombreggiato da leggere strutture metalliche e lascia inalterato con la sua altezza ridotta il vecchio fronte urbano retrostante.
Il fabbricato, di pianta triangolare, è un grosso monolite tagliato irregolarmente da lingue di vuoti come il mare che si insinua fra gli scogli. Questo produce un porticato con colonne dalle forme irregolari (derivanti dai disegni dello stesso Cocteau e realizzate in acciaio con rivestimento in cemento fine) divise in 9 tipologie ripetute variando la disposizione. I tagli irregolari coinvolgono la soletta di copertura e sono stati realizzati con stampi in poliestere tagliati al laser che hanno richiesto l'uso massiccio di armatura per rinforzare la struttura.
L'interno è più tradizionale ed è (forse) poco indicato per la sua funzione di museo essendo la luce naturale mal gestita dalla assenza di frangisole: i tagli della struttura esterna infatti ne lasciano entrare troppa soprattutto quelli della copertura. Il risultato è un uso massiccio di tende posticce a rimedio di scelte sbagliate.












Milano che cambia abitazioni via Civitavecchia

Colpisce subito l'edificio che rappresenta la porta d'ingresso al (nuovo) quartiere di via Civitavecchia realizzato da Consalez-Rossi associati su concorso del Comune di milano relativo alla realizzazione di abitazioni di housing sociale. La torre con due blocchi inclinati uniti dal corpo scale in modo da formare una v è rivestita da lastre in fibrocemento scuro con rivetti a vista di wagneriana memoria che si contappongono al legno dei sistemi oscuranti e dei pannelli finestra.
La torre introduce dei fabbricati più bassi che fanno da mediazione fra la città e l'adiacente parco lambro e che sono contraddistinti da volumi articolati. Nel quartiere dovrebbero essere realizzati un centro benessere e cura con l'acqua (per genitori e bambini) e un micronido di 30 posti.