lunedì 28 novembre 2011

Milano da demolire - restyling stazione Loreto della metropolitana

.... non avrei fatto un servizio ad Albini e Noorda se avessi fatto un restauro reso illeggibile dai cartelloni… Io ho fatto un progetto angolato… ho fatto un progetto diverso …. lavoravo sui mezzanini, i pavimenti sono modificati per legarli con le strisce per non vedenti, l’illuminazione porta i lux alle esigenze di oggi (raddoppiare i neon sarebbe stato un insulto al progetto originario …), ho sovrascritto … ho lavorato sulla pubblicità, su un nuovo sistema dei cartelloni pubblicitari … Poi con ironia per rendere più evidente l’entrata alla stazione abbiamo lavorato sull’inserimento di una grande M rossa, ma questa è insomma solo una provocazione intellettuale …
Cherubino Gambardella (autore del progetto ndr)



domenica 20 novembre 2011

Milano da demolire - edificio in via Santa Lucia

Mi sono imbattuto per caso in questo edificio dalla forma molto particolare. Non siamo ai livelli di orrore della palazzina di via San Calocero che resta al top ma anche questo non scherza: va bene sottolineare il nuovo intervento dal recupero della adiacente palazzina ma linee, volumi e materiali  appaiono alquanto pesanti e soprattutto senza senso (perchè la facciata vetrata curva? cosa c'entra con il contesto? perchè viene tagliata da tiranti e pilastri fin troppo evidenziati?)....




domenica 23 ottobre 2011

Milano che cambia - Edificio in via Lomazzo

La zona ospitava un opificio costruito nel 1912 dall'ing. Magatti (opificio Centenari Zinelli) già sede del sole 24 ore. Il nuovo intervento, che ha destato polemiche per la demolizione di questo storico edificio industriale e soprattutto per la realizzazione di una torre di 16 piani sproporzionata per la zona, è articolato in tre volumi con altezze differenti. Il primo alto due piani si affaccia sulla via Lomazzo e mantiene l'altezza del fabbricato demolito e ospita appartamenti duplex, il secondo e il terzo, rispettivamente di 6 e 16 piani, sono collocati all'interno del lotto e ospitano appartamenti con varie tipologie: la posizione della torre risulta così defilata e meno incombente rispetto alla via abbastanza stretta. Per quanto riguarda il disegno abbiamo una netta separazione dei corpi bassi minimali e puliti, dalla torre che appare alquanto "pesante" nonostante i tentativi di alleggerimento con la struttura in metallo e con il rivestimento in pietra chiara. Peccato







martedì 27 settembre 2011

Milano che cambia - Santa Giulia

Il quartiere "modello" è ancora in fase di completamento per quanto riguarda gli spazi comuni ... il terreno risultato inquinato deve essere sostituito in tutte le aiuole fino ad una altezza di tre metri ... anche l'asilo che sorge nel parco deve essere "bonificato"  quindi non aprirà a breve... w l'italia







martedì 20 settembre 2011

Milano che cambia - Edifici in via Spadolini

Ci passavo sempre quando abitando in Porta Romana facevo giri distensivi in bici attraversando il parco del  "nuovo" quartiere sorto sulle ceneri della fabbrica O.M. Mi hanno sempre colpito queste due torri fatte di contrasti fra materiali (l'ardesia a spacco nera e rustica e la pietra dorata più fine) e di contrapposizioni fra schemi compositivi (l'ordine del volume sottolineato dal coronamento e il disordine dei multiformi balconi aggettanti in cemento a vista). Poi ho scoperto che erano state progettate da Massimiliano e Doriana Fuksas e mi sono detto ... ah ecco!





domenica 11 settembre 2011

Progettati da GK ARCHITETTI (con arch. F. Sartorato) - Grattacielo a Londra

Eccoci qui dopo tanto tempo a parlare, questa volta, di un progetto fatto da noi e costato tante notti insonni....
Si tratta di un concorso che prevede una torre nella zona di Southwark da adibire in parte a “fattoria verticale” per la coltivazione urbana di frutta e in parte a residenza. Richiesta del bando: mettere in relazione il nuovo intervento con gli edifici preesistenti (la City Hall di Foster e l’ottocentesco edificio della St Olave’s school). Siamo partiti da un blocco compatto con la forma del lotto e abbiamo operato in due direzioni: la prima, attraverso tagli orizzontali, abbiamo messo in comunicazione visiva reciproca gli edifici sopramenzionati con il Tower bridge. La seconda attraverso interventi “verticali” abbiamo rapportato i tre volumi al contesto. Il volume più basso - della medesima altezza dello storico quartiere di Queen Elizabeth street – riprende, completandolo, il fronte su London Bridge Street creando così la simmetria ideale per lo sfondo delle torri del Tower Bridge.
Il volume intermedio si rapporta come altezza ai vicini edifici di Foster (More London Masterplan) mentre la torre principale, affacciandosi sullo spazio aperto lungo il Tamigi, risulta meno incombente rispetto al contesto e richiama con la sua forma il design del vicino Shard di Renzo Piano. All’interno dell’edificio una hall a tutta altezza con funzione ventilazione e di estrazione aria viziata lungo la quale si affacciano per i primi sette piani gli spazi per la coltivazione idroponica di frutta e verdura. Nell’ottavo piano c’è un ristorante mentre i restanti venti sono adibiti a residenze intervallate da giardini condominiali (con alberi da frutta) alti tre piani.
Nell’edificio intermedio sono collocati i laboratori a servizio delle coltivazioni mentre nel corpo di fabbrica più basso è situato il mercato dei prodotti coltivati all’interno del grattacielo.
Per quanto riguarda i materiali: la copertura-facciata a nord è in pietra calcarea Clipsham (la stessa dell’edificio del Parlamento a Westminster) mentre la facciata sud in vetro doppia pelle ha, lungo il perimetro delle abitazioni, serre bioclimatiche per il guadagno termico invernale. Nell’edificio dei laboratori la copertura scalabile si presenta come una “tribuna” che si integra con gli spazi all’aperto del parco e del vicino City Hall.

schema processo ideativo

planivolumetrico

  vista dal Tamigi

vista da Tower Bridge Road

 vista dal City Hall

hall interna con laboratori

giardini condominiali

mercato

lunedì 9 maggio 2011

Milano che cambia (in cantiere) - intervento in via Kramer 19a

E' la volta di un intervento nel centro di Milano ad opera dello studio (LPzR) di cui abbiamo già postato un edificio di nuova costruzione (Era 3 - via Eraclito). Stavolta però si tratta della trasformazione di un garage in appartamenti e, vista la particolare morfologia del fabbricato e la sua collocazione (incastrato nel tessuto edilizio della zona) non deve essere stato per niente facile tirare fuori una decina di unità immobiliari di tutto rispetto. La struttura del garage è stato conservata (tranne la copertura rifatta inserendo aperture per i lucernari e per terrazzi e patii che si alternano alle unità garantendo luce e privacy allo stesso tempo). Gli appartamenti, con una struttura completamente indipendente da quella dell'involucro, sono su più livelli e consumano poco (classe A con impianti geotermici). Interessante il cantiere sotto la guida esperta di due dei progettisti (C. Pranzo Zaccaria e F. Reyneri) - c'è tutto il repertorio di tecnologia costruttiva con annessi imprevisti che solo i vecchi edifici possono offrire....





di seguito i particolari della copertura in cui spiccano le travi in ca che non necessitano di catene e consentono di inserire eventuali serramenti 







lunedì 7 marzo 2011

milano che cambia - edificio residenziale a milanofiori

Ieri siamo andati a vedere il nuovo quartiere di milanofiori nord (Brioschi sviluppo immobiliare - masterplan Studio Erick van Egeraat) in particolare le residenze dello studio OBR di Genova.
Ci è piaciuto molto il disegno pulito dei volumi e degli spazi ma soprattutto la filosofia progettuale alla base dell'intervento: la ricerca di un rapporto stretto con la natura per una qualità maggiore dell'abitare. Il verde del parco interno viene riproposto con discrezione all'interno delle singole abitazioni tramite i giardini delle terrazze  e nelle serre invernali presenti in ogni unità immobiliare. Queste serre ,delimitate da cristalli scorrevoli temperati, servono per favorire un microclima controllato e confortevole. Nei mesi invernali, grazie ai vetri, consentono di catturare il calore e preriscaldare gli ambienti. In estate aprendo la vetrata esterna, il solaio soprastante crea ombreggiamento limitando l'ingresso del calore.
Gli impianti di riscaldamento e raffrescamento, a soffitto, sono affiancati ad un sistema di ventilazione meccanica controllata per estrazione dell'aria viziata.
Niente male davvero!
gk architetti