Quest'anno siamo andati a vedere la biennale quasi rassegnati a vedere cose poco interessanti stando alle voci di una manifestazione in netto declino. E invece ci siamo ricreduti vedendo alcuni padiglioni che ci hanno colpito tanto. Padiglioni provenienti dall'est (europa - Russia, Polonia e Serbia. mondo - Giappone) caratterizzati da installazioni semplici ma dal forte impatto. In particolare la Russia con due livelli: il primo a piano terra è quello della storia con le città segrete della guerra fredda le cui immagini vengono "sbirciate" dai buchi nelle pareti e il secondo è quello del futuro con i progetti che stanno cambiando il volto delle città selezionati su Ipad attraverso i codici QR che fanno anche parte integrante della scenogafia.
Di diverso tipo l'impatto del padiglione giapponese: un impatto emotivo che deriva dalla tragedia del terremoto/tsunami che fa da sfondo al progetto di un edificio aggregativo da costruirsi nelle zone devastate la cui genesi diventa il tema portante dell'installazione.
La Serbia e la Polonia hanno puntato invece sull'estrema semplicità degli spazi che fa da sfondo a effetti sonori acompagnati, nella seconda struttura, dalle vibrazioni di pareti e pavimento.
russia
polonia
serbia
giappone
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